Tiazolidinedioni sono associati ad aumentato rischio di insufficienza cardiaca congestizia, infarto miocardico acuto e mortalità, soprattutto il Rosiglitazone


I tiazolidinedioni, anche detti glitazoni, utilizzati nel trattamento del diabete di tipo 2, sono associati ad un aumentato rischio di insufficienza cardiaca congestizia, ed eventualmente di infarto miocardico acuto.
Tuttavia, l’associazione tra l’uso di glitazoni ed eventi cardiovascolari non è stata adeguatamente valutata a livello di popolazione.

Scopo dello studio, condotto da Ricercatori dell’University of Toronto, in Canada, è stato quello di studiare l’associazione tra la terapia a base di glitazoni e l’insufficienza cardiaca congestizia, l’infarto miocardico acuto e la mortalità rispetto ai trattamenti con altri farmaci ipoglicemici orali.

È stata condotta un’analisi caso-controllo nested di uno studio di coorte retrospettivo utilizzando i database con informazioni sulla salute in Ontario. Sono stati inclusi i pazienti diabetici di età uguale o superiore ai 66 anni, trattati con almeno un ipoglicemico orale tra il 2002 ed il 2005, seguiti in un periodo osservazionale fino al 31 marzo 2006.

L’endpoint primario era rappresentato da una visita al Pronto Soccorso o da un ricovero per insufficienza cardiaca congestizia; endpoint secondari erano visita in Pronto Soccorso o ricovero per infarto miocardico acuto o mortalità per qualsiasi causa.

Sono stati confrontati i rischi di questi eventi tra le persone trattate con i glitazoni, Rosiglitazone ( Avandia ) e Pioglitazone ( Actos ), e quelle trattate con combinazioni di altri farmaci ipoglicemizzanti orali, dopo aggiustamento per i fattori prognostici.

Durante un follow-up mediano di 3,8 anni, 12.491 pazienti ( 7,9% ) si sono recati in ospedale per insufficienza cardiaca congestizia, 12.578 ( 7,9% ) per infarto miocardico acuto e 30.264 ( 19% ) sono deceduti.

Il trattamento in monoterapia con un glitazone è risultato associato ad un aumentato rischio di insufficienza cardiaca congestizia ( 78 casi, rate ratio [ RR ] aggiustato 1,60; p< 0,001 ), infarto miocardico acuto ( 65 casi; RR 1,40; p=0,02 ) e morte ( 102 casi; RR 1,29; p=0,03 ), rispetto alle terapie di combinazione di altri ipoglicemizzanti orali ( 3.478 casi di insufficienza cardiaca congestizia, 3.695 casi di infarto miocardico acuto e 5.529 casi di decesso ).

L’aumento del rischio di insufficienza cardiaca congestizia, infarto miocardico acuto e mortalità associata ai glitazoni sembra limitata al Rosiglitazone.

Secondo gli Autori, in questo studio di popolazione su pazienti anziani con diabete, il trattamento con tiazolidinedioni, e soprattutto con Rosiglitazone, è rsultato associato ad un aumentato rischio di insufficienza cardiaca congestizia, infarto miocardico acuto e mortalità, se paragonato a trattamenti di combinazione con altri farmaci ipoglicemizzanti orali. ( Xagena2007 )

Lorraine L et al, JAMA 2007; 298: 2634-2643


Cardio2007 Farma2007 Endo2007


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